Infortunio sul lavoro: risarcimento dei danni

Saverio Fatone
Di Saverio Fatone Febbraio 12, 2023 12:46
Infortunio sul lavoro risarcimento

Stai cercando di capire quello che devi sapere in caso di infortunio sul lavoro e come e da chi ottenere il risarcimento dei danni subiti?

Nell’articolo di oggi daremo una risposta alle domande più frequenti e daremo uno sguardo approfondito al tema dell’infortunio sul lavoro e a come ottenere il risarcimento dei danni, come ed a chi inoltrare la domanda risarcitoria, nonché tutto quello che c’è da sapere a riguardo. In particolare, ti aiuterò a capire quando si ha il diritto a un risarcimento per infortunio sul lavoro, quali sono gli enti pubblici interessati a erogare l’indennizzo e quando e come chiedere l’ulteriore risarcimento del danno al datore di lavoro, cioè il cosiddetto “danno differenziale”.

Nello specifico vedremo:

Oggi come oggi uno dei temi più dibattuti su internet è proprio l’infortunio sul lavoro e come ottenere il risarcimento del danno: essere informati anche se non si ha subito un infortunio è importante perché purtroppo nella vita lavorativa di ogni dipendente può capitare un infortunio, dal più lieve al più grave e quindi ogni lavoratore si trova o troverà nelle condizioni di dover sapere come muoversi tra le leggi vigenti e la relativa giurisprudenza.

Ma procediamo con ordine, partendo dalle basi: quando si può parlare di infortunio sul lavoro e quando di malattia lavorativa?

Definizione di infortunio sul lavoro

L’infortunio sul lavoro si ha a quando si verifica un evento traumatico, che si produce per una causa violenta, in occasione dello svolgimento del rapporto lavorativo e che determina un’impossibilità temporanea assoluta alla prestazione lavorativa per oltre 3 giorni.

Pertanto, per essere definito tale, un infortunio sul lavoro deve costringere il lavoratore ad assentarsi dal lavoro per un periodo superiore a 3 giorni.

Definizione di malattia

La malattia professionale, detta anche “tecnopatia” invece, è una patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo e deve esistere un rapporto causale o concausale diretto tra il rischio professionale a cui il lavoratore è esposto e la malattia.

Differenza tra infortunio sul lavoro e malattia

Quindi possiamo affermare che è evidente la differenza tra infortunio e malattia professionale.

L’infortunio sul lavoro ha una causa violenta, traumatica e rapida ed è sufficiente l’occasione di lavoro, infatti viene riconosciuto anche il cosiddetto infortunio in itinere che si ha quando il lavoratore viene coinvolto in un incidente durante il tragitto tra la propria abitazione ed il luogo di lavoro e viceversa.

Nella malattia professionale invece vi è una causa esogena (esterna) che agisce lentamente sull’organismo del lavoratore e deve esistere un rapporto, causale o concausale, diretto tra il rischio professionale e la malattia, diversamente si avrà una semplice malattia e non una malattia professionale (esempio di scuola è una bronchite che colpisce casualmente qualsiasi lavoratore producendo una “semplice” malattia; mentre, ad esempio, l’asbestosi, è il tumore che colpisce i polmoni di un lavoratore addetto a mansioni rischiose per esposizione a elementi patogeni causanti dalla lavorazione dell’amianto, che quindi provoca una pericolosissima malattia professionale, che spesso è fatale per il lavoratore).

Il rischio di contrarre la malattia professionale può essere causato dalla lavorazione che l’assicurato svolge, oppure dall’ambiente in cui la lavorazione stessa si svolge (cosiddetto “rischio ambientale”).

La malattia professionale, detta anche “tecnopatia” invece, è una patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo e deve esistere un rapporto causale o concausale diretto tra il rischio professionale a cui il lavoratore è esposto e la malattia.

Infortunio sul lavoro risarcimento

Infortunio in itinere

Come detto, l’infortunio in itinere è un particolare infortunio sul lavoro, ed è quell’infortunio che colpisce il lavoratore in seguito ad un incidente subito durante il tragitto che lo porta sul luogo di lavoro o viceversa, però affinchè possa essere riconosciuto infortunio sul lavoro è indispensabile che lavoratore segua l’itinerario più breve e diretto per raggiungere il luogo di lavoro o quello della propria abitazione, diversamente si avrà una “rottura del nesso causale”, pertanto l’infortunio si presumerà che non sarà ricollegabile al rapporto di lavoro (esempio di scuola è il lavoratore che dopo aver terminato il turno di servizio parte per una vacanza e subisce un infortunio a seguito di incidente stradale sull’autostrada che lo porta al luogo di villeggiatura, pertanto in questo caso non si avrà “infortunio in itinere”).

Esistono anche le eccezioni alla regola, infatti se il lavoratore è costretto ad una deviazione del tragitto casa-luogo di lavoro a causa di una interruzione o deviazione presente sul tragitto (strada chiusa per lavori in corso o a seguito di un sinistro stradale), in caso di infortunio persiste il nesso di causalità con il lavoro e verrà riconosciuto.

Obblighi e doveri del lavoratore e del datore di lavoro

Se un lavoratore subisce un infortunio sul lavoro, la prima cosa che deve fare è recarsi immediatamente da un medico (oppure presso il pronto soccorso se necessario, in base alla gravità dell’infortunio), che presterà l’assistenza necessaria e rilascerà il certificato medico con indicazione della natura ed il tempo di inabilità al lavoro (cioè dei giorni durante i quali non potrà svolgere la propria attività lavorativa), poi, appena possibile, obbligatoriamente, dovrà comunicare l’accaduto al datore di lavoro, inviandogli in allegato il certificato medico.

Il datore di lavoro, in caso di infortunio del lavoratore ha l’obbligo di denunciarlo all’INAIL – Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro entro 48 ore, ma se l’infortunio è grave ed ha provocato un pericolo di morte o addirittura la morte del lavoratore, la denuncia di infortunio deve essere inoltrata all’INAIL entro 24 ore dall’evento.

Se il datore di lavoro inoltra in ritardo la denuncia di infortunio è soggetto a sanzioni ben precise. (ex art.53 del Testo Unico).

Infortunio sul lavoro: risarcimento e come ottenerlo

Continuiamo in questo articolo riguardo il risarcimento infortunio sul lavoro e vediamo ora quando e come possiamo ottenere solo l’indennizzo dall’INAIL (che è molto basso perché calcolato con delle tabelle che vogliono costituire solo un “indennizzo”) e quando, esclusivamente a mezzo di assistenza da parte di un Avvocato, in aggiunta al citato indennizzo, ottenere anche un risarcimento infortunio sul lavoro del danno vero e proprio da parte del datore di lavoro.

In base alla gravità dell’evento lesivo e alla compromessa integrità psico-fisica del lavoratore, ci si troverà inevitabilmente a fare i conti con  uno stato di temporanea e assoluta impossibilità a compiere qualsivoglia attività ben che meno quella lavorativa, con conseguenze negative sulla la retribuzione annessa; ecco allora che la funzione assicurativa dell’INAIL interviene e grazie al contributo che ogni datore versa all’istituto (quale premio assicurativo) al lavoratore infortunato spettano determinate prestazioni.

Come detto, l’INAIL eroga esclusivamente l’Indennità giornaliera per inabilità temporanea assoluta, che ha come scopo quello di garantire un trattamento retributivo al lavoratore assente dal lavoro per infortunio e consentire di sostenere le spese sanitarie (cure mediche, accertamenti diagnostici, protesi ecc.).

Il 1° giorno di infortunio il lavoratore percepirà dal datore di lavoro il 100% della retribuzione giornaliera prevista dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (in buona sostanza la retribuzione giornaliera che il lavoratore avrebbe percepito se avesse svolto normalmente tutta la giornata lavorativa).

Per il 2° ed il 3° giorno di infortunio il datore di lavoro corrisponderà il 60% della retribuzione ordinaria (cosiddetto “periodo di carenza”), salvo condizioni economiche migliori, eventualmente previste dal Contratto Collettivo o dal Contratto Individuale applicati.

Dal 4° giorno successivo all’infortunio sul lavoro, il datore non corrisponderà nulla e sarà INAIL a corrispondere l’indennità che sarà pari: al 60% della retribuzione media giornaliera del lavoratore e sarà erogata fino al 90° giorno di assenza dal lavoro per infortunio.

Dal 91° giorno successivo all’infortunio, fino alla completa guarigione del lavoratore, l’INAIL corrisponderà una indennità pari al 75% della retribuzione media giornaliera del lavoratore.

Se un lavoratore subisce un infortunio sul lavoro, la prima cosa che deve fare è recarsi immediatamente da un medico (oppure presso il pronto soccorso se necessario, in base alla gravità dell’infortunio), che presterà l’assistenza necessaria e rilascerà il certificato medico con indicazione della natura ed il tempo di inabilità al lavoro (cioè dei giorni durante i quali non potrà svolgere la propria attività lavorativa), poi, appena possibile, obbligatoriamente, dovrà comunicare l’accaduto al datore di lavoro, inviandogli in allegato il certificato medico.

Il datore di lavoro, in caso di infortunio del lavoratore ha l’obbligo di denunciarlo all’INAIL entro 48 ore, ma se l’infortunio è grave ed ha provocato un pericolo di morte o addirittura la morte del lavoratore, la denuncia di infortunio deve essere inoltrata all’INAIL entro 24 ore dall’evento.

Se il datore di lavoro inoltra in ritardo la denuncia di infortunio è soggetto a sanzioni ben precise. (ex art.53 del Testo Unico).

Infortunio sul lavoro: il danno biologico e le tabelle di indennizzo

Come detto, l’infortunio sul lavoro può provocare una menomazione dell’integrità psicofisica, in questo caso l’INAIL corrisponderà le prestazioni a seconda del grado di gravità dell’infortunio subito e del cosiddetto danno biologico, accertato sulla base della “Tabella delle menomazioni” (prevista dal Decreto Legislativo 38 del 2000).

Per una invalidità permanente dal 6% al 15% verrà erogata una prestazione economica detta “Indennizzo in Capitale” e sarà erogata in una unica soluzione, facendo riferimento per l’ammontare alla Tabella Indennizzo Danno Biologico in Capitale, in base al D.M. 12 Luglio 2000 ed al D.M. 45/2019 (tali tabelle vengono rivalutate periodicamente).

Per una invalidità permanente dal 16% al 100%, l’indennizzo corrisponderà ad una rendita e l’importo si compone di una quota che indennizza il cosiddetto danno biologico ed un’altra voce che indennizza la riduzione della capacità del lavoratore a produrre reddito. In questo caso sempre in base alla percentuale di menomazione, le tabelle previste dai citati D.M. Per la prima quota la Tabella indennizzo danno biologico in capitale e per la seconda la “Tabella dei Coefficienti”, che considera il coefficiente e la percentuale inerente alla retribuzione che il lavoratore percepiva.

Se l’infortunio è talmente grave da provocare la morte del lavoratore, sorge, in capo ai familiari-eredi il diritto a ricevere un indennizzo per la perdita del parente.

Nel 2007 presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è stato istituito un Fondo, gestito dall’INAIL, al fine di dare un sostegno ai familiari delle vittime di infortuni mortali sul lavoro. L’importo, erogato una tantum, è destinato ai familiari superstiti di tutti i lavoratori, tutelati o meno dall’INAIL, ivi comprese le casalinghe.

Da ultimo, è necessario sottolineare, come anticipato, che il lavoratore che ha subito un infortunio sul lavoro può agire in giudizio (esclusivamente a mezzo di un Avvocato) per ottenere l’integrale risarcimento dei danni subiti, infatti l’INAIL eroga esclusivamente una piccola somma, per questo motivo denominata “indennizzo”. Pertanto ricorrendo con un proprio legale di fiducia al Giudice del Lavoro potrà ottenere ciò che l’INAIL non ha potuto riconoscere perché obbligata per legge a corrispondere solo un indennizzo, mentre ricorrendo al Giudice potrà ottenere l’integrale risarcimento del danno in base alle tabelle di risarcimento del danno, che soddisfano integralmente il diritto risarcitorio del lavoratore, o dei suoi eredi in caso di morte del lavoratore a seguito di infortunio.

Conclusione

Queste sono solo le informazioni preliminari riguardo all’infortunio sul lavoro risarcimento.

La Cassazione è l’organo che si trova al vertice della giurisdizione italiana, con l’unica sede nazionale a Roma. Gli avvocati di Primo Grado o di Corte d’Appello si occupano dei casi che gli vengono sottoposti riesaminando le prove, gli avvenimenti, etc; invece un Avvocato Cassazionista, come l’Avv. Saverio Fatone, negli oltre 25 anni di attività professionale, ha acquisito una notevole esperienza nel campo del Diritto del Lavoro ed in particolare nella materia del risarcimento danni da infortuni sul lavoro, in particolare per lesioni gravi ed in seguito alla morte del lavoratore, sia in seguito ad infortunio sul lavoro che a malattia professionale.

Per richiedere un parere all’Avv. Saverio Fatone, oppure solo per ottenere altri consigli utili, su come esercitare i tuoi diritti in seguito ad un infortunio sul lavoro o malattia professionale, anche nei casi di lesioni gravi e gravissime o in seguito alla morte del lavoratore, potrai contattarlo compilando il form qui sotto, descrivendo brevemente la tua situazione o anche lasciando i tuoi recapiti telefonici e chiedendo di essere contattato telefonicamente il più celermente possibile in modo da fornirti l’aiuto di cui necessiti.


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